Contatti
e-mail: marialuisa.galbiati@ausiliariediocesane.it
referente: Maria Luisa Galbiati (Ausiliaria Diocesana) che coordina il gruppo con alcune collaboratrici.
“La vecchiaia … è un tempo di grazia, nel quale il Signore ci rinnova la sua chiamata: ci chiama a custodire e trasmettere la fede, ci chiama a pregare, specialmente a intercedere; ci chiama
ad essere vicino a chi ha bisogno … Gli anziani, i nonni hanno una capacità di capire le situazioni più difficili: una grande capacità! E quando pregano per queste situazioni, la loro preghiera
è forte, è potente!”
(dal Discorso di Papa Francesco agli anziani, 28/9/2014)
Gruppo Terza Età non significa “aggregazione dei vecchi” come molti purtroppo pensano, e se ne stanno ben lontani, ma vuol dire rendersi partecipi a qualcosa all’interno della Parrocchia che
mi permette di dire “ne faccio parte anch’io” oppure “anch’io sono impegnato/a a dare un servizio alla comunità”.
Uno degli obiettivi è la partecipazione: la presenza costante di ogni componente permette al gruppo di essere vivace, di offrire la propria amicizia verso coloro che hanno difficoltà ad aprirsi,
di crescere e maturare nelle relazioni e soprattutto di non soffrire di quel male oscuro che è la solitudine e l’isolamento.
Ormai da tanti anni, ci ritroviamo
nei mesi da ottobre a maggio presso l’oratorio di Viale Gramsci, 527.
accompagnati dalle ausiliarie diocesane che si sono succedute negli anni, dai don e da alcune collaboratrici del gruppo.
L’accoglienza cordiale e il dialogo favoriscono un clima di serenità e di gioia vissuto nelle tombolate, nei pranzi insieme,
nei pellegrinaggi e soprattutto nei momenti di preghiera e di ascolto della Parola di Dio.
Il piacere di stare insieme, di pregare insieme, di parlare e raccontare, a chi li può ascoltare, i loro problemi, le loro
storie fa partecipare volentieri gli iscritti ed i simpatizzanti agli incontri.
Con il contributo di tutti, molto si potrà fare ancora per migliorare.
Infine ricordare alle persone che esiste anche il gruppo di chi non è più giovane vuol dire, sensibilizzare un po’ l’intera
comunità alle problematiche degli anziani e ricordare, come dice la Scrittura, che l’anziano è un bene per i membri della
famiglia, della stirpe, per tutti i membri della comunità, non tanto perché è genericamente simbolo della saggezza della vita,
quanto perché è specificatamente espressione della pienezza della relazione con Dio, il segno della fedeltà di Dio, e del
compimento dei comandi del Signore: «Fino alla vostra vecchiaia io sarò sempre lo stesso, io vi porterò fino alla canizie.
Come ho già fatto, io vi porterò e vi salverò» (Is 46,4).