2 AGOSTO: L’arrivo a Entroncamento
Ore 8.30 il ritrovo sul piazzale della chiesa per andare
a prendere il volo delle 11.30 direzione Lisbona.
Dopo circa due ore di volo e una di fuso orario
siamo atterrati all’aeroporto di Lisbona, pranzo
veloce e poi via a prendere un treno che ci avrebbe
portato a Entroncamento, una città un centinaio di
km fuori Lisbona.
Giunti al check point abbiamo ricevuto il kit e la
tessera del pellegrino poi siamo stati assegnati alle
famiglie che si sono gentilmente offerte di ospitarci.
La giornata è terminata con una festa in piazza con
musica, balli e dolci pietanze.
3 AGOSTO: Turisti a Lisbona
Ore 8.30 ritrovo presso la Chiesa di Nostra Signora
di Fatima nel centro di Entroncamento per un momento
di incontro e catechesi con gli altri giovani
italiani partecipanti alla gmg. Fra romani, comaschi,
sardi, toscani, ragusani ci hanno preso tutti in giro
perchè gli unici con il rito ambrosiano. L’incontro
si è concluso con un momento di restituzione e la
celebrazione della S. Messa.
Il pomeriggio, dopo un pranzetto da Piri Piri, uno
dei pochi posti convenzionati, abbiamo preso il treno
per Lisbona dove abbiamo fatto un breve tour di
visita della città e abbiamo assaggiato le gustosissime
Pastel De Nata (dolce tipico portoghese a base
di crema e pastasfoglia).
4 AGOSTO: Visita al Santuario di Fatima
Ore 8.30 stessa modalità del giorno precedente: la
mattinata abbiamo svolto un momento di riflessione
e catechesi con gli italiani delle altre diocesi. Il
pomeriggio abbiamo scelto però di noleggiare dei
taxi per andare a visitare il Santuario dedicato alla
Madonna di Fatima. Nonostante il don che non
conosceva l’inglese e il tassista che ha paragonato
Entroncamento a Gotham City (la metropoli del
famoso fumetto Batman dove aleggia la criminalità
organizzata), l’esperienza al santuario è stata davvero
di impatto. Don Emanuele ci ha fatto una delle
sue “lectio brevis” sul perché è nato il Santuario di
Fatima, sull’apparizione della Madonna ai tre pastorelli
il 13 maggio del 1917 e sui tre segreti a loro
rivelati. L’enorme piazzale era colmo di gente proveniente
da tutto il mondo e ciascuno pregava a suo
modo: chi in silenzio, raccolto, chi danzando e cantando,
chi in ginocchio percorreva una lunga via che andava dalla chiesa sino alla nicchia della Madonna.
Poi di ritorno, essendo la nostra ultima notte lì, abbiamo
scelto di passarla in famiglia. C’era chi, come
me, si è fatto coccolare e ha gustato ottime pietanze
portoghesi, e chi ha deciso di cucinare per la propria
“host family” una gustosa carbonara.
5 E 6 AGOSTO: La Veglia e l’arrivo del Papa
I due giorni più intensi e più caratteristici della
GMG. Partiti la mattina dai dintorni di Lisbona, fiumi
di giovani si dirigevano verso Campo Tejo, un
gigantesco parco allestito per accogliere più di un
milione di giovani radunati per l’arrivo del Papa.
Tra tutti i “viaggi della speranza” questo è stato senza dubbio il più impegnativo, fisicamente e mentalmente.
Partiti alle 8.00 da Entroncamento siamo
arrivati nel nostro settore assegnato soltanto alle
13.00 passate. Da qui abbiamo allestito il nostro
accampamento e abbiamo atteso. Con il passare
delle ore arrivavano sempre più persone, i giovani
non finivano mai e al momento dell’arrivo del Papa
non sapevi più chi avevi affianco: italiani, spagnoli,
canadesi, brasiliani eravamo tutti un unico grande
magma indefinito e rumoroso ma quando è iniziata
la veglia, il silenzio. Pensate a più di un milione di
giovani, su un prato, con solo l’essenziale addosso e
intorno, che al momento dell’adorazione si mettono
in ginocchio e pregano. E te ne accorgi che siamo
diversi, lo siamo noi 13 che ci conosciamo, figurati
chi viene dall’altra parte del mondo, ognuno ha la
sua storia, i suoi desideri, la sua fede con tutti i suoi
dubbi; fino a mezz’ora prima ci si insultava e si litigava
per gli spazi, per i modi, ma in quel momento
tutti, ma davvero tutti, alle parole di Papà Francesco
ci siamo messi in ginocchio e ciascuno in cuor suo
ha pregato, ha volto lo sguardo verso l’alto, magari
ha anche versato qualche lacrima. Poi il Papa è andato
e noi siamo rimasti lì, sul campo, ciascuno nel suo
sacco a pelo, ad attendere l’alba che non ha tardato
ad arrivare. Dopo la calma della notte, il giorno e la
ripresa dei rumori, del chiacchiericcio, della musica
e dei canti. Alle 10.30 l’inizio della Santa Messa
celebrata da Papa Francesco e concelebrata da tutti
gli ecclesiastici presenti. Terminata la celebrazione,
con il volto stanco ma sorridente e i cuori colmi
di gioia, ci avviavamo verso casa, o meglio… verso
l’aeroporto, dove avremmo dovuto passare la notte
dato che il nostro volo partiva alle 7.00 del giorno
seguente.
7 AGOSTO: CHE RISATE!
Non vorrei spendere molte parole su questa giornata
piuttosto comica. In fila per mettere i bagagli in
stiva dalle 4.30 del mattino, il volo che partiva alle
7.00, una fila immensa perchè gli unici sportelli
erano due. Siamo stati chiamati per l’imbarco delle
valigie da stiva soltanto alle 7.30 (noi e altri 80
italiani) abbiamo corso per prendere l’aereo che è
partito con più di due ore di ritardo. Alla fine siamo
riusciti ad arrivare a Milano, noi, invece le valigie…