Il diacono Don Francesco Baroni che il 10 giugno insieme ad altri giovani della diocesi, sarà ordinato sacerdote ha accettato di rispondere a qualche nostra domanda sulla nuova vita che sta per intraprendere e gli stati d’animo che questa comporta
Quali sono le emozioni che senti maggiormentetue in quest’ultimo periodo?
Beh, certo… le emozioni sono un bello specchio di
ciò che sto vivendo. Sono diverse: anzitutto sono
contento, percepisco con forza la gioia di questo ultimo
tratto di questa fase della mia vita e la trepidazione
per le numerose novità che mi attendono! La
gioia è per me prioritaria, non tanto un traguardo,
quanto più uno stile che mi piacerebbe fosse sempre
più il mio. Questo non significa dimenticare o
nascondere la fatica di voler dare il massimo anche
in queste ultime settimane qui tra voi o il dispiacere
che accompagna il nostro salutarci. Sento di essere
destinatario di un amore e di un’attenzione grande,
ancor più in questo passaggio.
La cura e l’affetto che sto ricevendo mi raccontano
di quanto bene c’è attorno a me e che ricevo sovrabbondante.
Sto parlando della grandissima stima e
dell’immancabile affetto che respiro tra voi e dei
quali talvolta sento l’abbondanza immeritata.
compiuto un cammino in questi ultimi anni di approfondimento
della conoscenza di me stesso e
delle mie attitudini a servizio delle comunità; sta
qui la grande conversione che mi è chiesta quotidianamente:
lasciare che a condurmi sia anzitutto
lo sguardo con cui Dio mi attrae e lasciare che vengano
sempre meno quanto credevo una certezza,
le mie aspettative, i miei progetti. Sì, lasciare che
a guidarmi anche nelle fatiche sia il Signore Gesù,
unica e vera garanzia.
Condividi questo stato d’animo con i tuoi compagni?
Vi confrontate spesso?
Uno degli elementi che sono stati propizi in questi
mesi di ministero diaconale è stata proprio la fraternità
accresciuta con i compagni che saranno
ordinati con me, condivisa soprattutto nei giorni di
vita comune in seminario.
La nostra non è soltanto un’amicizia, che prevede
che ci siamo scelti per sintonia o somiglianza:
numerose sono state le occasioni di confronto, di
condivisione, di arricchimento delle esperienze multiformi che ci è stato dato di poter vivere. Non a
tutti è data questa capacità, c’è naturalmente anche
tra noi chi fa più fatica a condividere ciò che sperimenta
e le emozioni che sono suscitate.
Quello che però mi ha sempre dato molta consolazione
è riconoscere il grande affetto che ci unisce e
la grande forza con la quale siamo stati pronti l’uno
per l’altro a sostenerci nel condividere la gioia e la
fatica.
Se dovessi riassumere questi anni di seminario
in poche parole cosa diresti?
Userei l’immagine del volo intercontinentale. Mi
spiego: il cammino del seminario è stato un tempo
che mi ha davvero cambiato, sono entrato nel settembre
2014 e concludo a maggio 2023. Un viaggio
lungo, molto intenso, ma anche ad alta quota,
dove le “leggi” della fisica che permettono all’aereo
di volare, come le regole per vivere insieme in
una comunità, sono molte e in qualche modo sono
la condizione da abitare.
Poi, non è detto che fuori incontrerai solo cieli limpidi e soleggiati, ma ci sono anche periodi di burrasche e temibili banchi di nuvole che oscurano: il fatto che sia stato necessario anche per me momentaneamente cambiare rotta ha certamente portato qualche scombussolamento, ma non ha modificato la Meta.
Il seminario, infine, è tempo in cui non sono io il comandante: meno male!
È possibile lasciarsi condurre dal Signore Gesù, che non fa mancare orizzonti nuovi, numerose occasioni e segni per rileggere il suo amore vitale e fedele, mi sento trovato e accompagnato da lui.
Più ci penso e più sono persuaso che le aspettative non son fatte che per deludere.
L’unica speranza è che il Signore è con me, ovunque e per sempre.
Dal 22 giugno saprò in quale realtà l’Arcivescovo mi manda per essere suo collaboratore nel “pascere” una comunità che non è mia, ma nella quale ben presto imparerò a sentire come casa.
Il mio più grande desiderio è che i piccoli segni di amore generoso e di speranza sincera seminati con umile fede, anche nella comunità di San Carlo, nel tempo continuino a portare frutto!