Nel giardino della scuola Einaudi compare un simbolo di fratellanza
Come quei post-it che lasciamo attaccati alla porta del frigorifero: c’è chi ci segna cosa ricordarsi di portare,
chi un motto da ripetere, chi un messaggio al coinquilino. Ecco a cosa rappresenta l’albero dei diritti: un
monito e il messaggio che esistono diritti inalienabili e che vanno difesi, sempre.
Qualche settimana fa nel giardino all’ingresso
dell’istituto Anna Frank è stato piantato un acero
rosso che col corso degli anni crescerà fino a diventare
un grande e significativo albero, il nostro
albero dei diritti umani. Questo acero rosso, circondato
da fiori, sarà visibile a tutti quelli che passeranno
per via Boccaccio 336.
La cerimonia finale della piantumazione, avvenuta
il giorno 4 maggio, è il gesto che chiude un progetto
realizzato dalle classi medie 3^B e 3^D durante
quest’anno scolastico avente come tema i diritti
umani.
Il percorso sui diritti umani è iniziato con una serie
di incontri in classe, in cui Mari (dell’associazione
ANED di Sesto S.G.) e altri ospiti ci hanno parlato
di deportazione, shoah, razzismo, migrazione e
diritti umani negati. Abbiamo avuto così modo di
conoscere persone, ascoltare storie (a volte davvero
molto tristi) e di riflettere su come ancora oggi,
più vicino di quanto pensiamo, sia difficile far rispettare
i diritti, anche quelli che possono apparire
più scontati.
Per celebrare i diritti umani e ricordare la difficoltà
con cui alcuni di essi sono stati raggiunti, noi
alunni/e abbiamo deciso di piantare un albero che
potesse lasciare un segno fisico nella nostra scuola,
che fosse visibile a chiunque passi, e che nel corso degli anni potesse diventare
di tutti.
Ciascun alunno/a ha disegnato
un frutto simbolico da
appendere, su cui scrivere
una frase significativa e personale,
un’opinione o un
disegno, inerente a quanto
imparato in questo percorso.
Inoltre hanno contribuito a
questo progetto anche due
ragazze di quinta superiore,
che hanno ricamato una
sciarpa con i colori della pace
da avvolgere intorno al bell’acero
dei diritti.
Alcuni alunni invece hanno
lavorato con la loro insegnante
di teatro Ida Spalla, discutendo ed elaborando
idee e opinioni, fino a generare una sorta di discorso
che poi hanno letto durante l’evento di inaugurazione.
Ecco alcuni pensieri venuti fuori:
“Un diritto è qualcosa che spetta a chiunque, senza
eccezioni, qualcosa che ogni uomo, bambino, donna
dovrebbe avere.” (Luisa)
“Il diritto allo studio è un diritto che dovrebbero
avere tutti in tutto il mondo, anche i più grandi”
(Tommaso)
“Il diritto di essere nutriti dovrebbe essere rispettato in tutto il mondo, ma questo non accade e i bambini muoiono di fame“ (Loris)
Gli alunni/e della classe 3^B hanno recitato insieme la poesia di Bertold Brecht “Prima vennero”.
“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.
Questa poesia, i cui versi in realtà riprendono il sermone del pastore Martin Niemöller scritto per gli intellettuali tedeschi dopo l’ascesa al potere dei nazisti, invita tutti noi, ancora oggi, a non essere indifferenti e a non dare per scontato i nostri diritti.
Abbiamo piantato la “nostra” pianta (che in realtà è di tutti!), optando per un bellissimo acero rosso, così che il nostro importante lavoro di riflessione sui diritti non vada mai perso, che duri a lungo, e sia un’occasione per non dimenticare.
Ci piacerebbe che ogni anno in occasione della giornata della memoria (il 27 gennaio), chi vorrà si potrà riunire con noi nel giardino all’ingresso della nostra scuola.
Ci piacerebbe che ogni uomo, donna e bambino che passerà potrà ammirare i frutti del nostro impegno per la tutela dei diritti; leggendo le frasi lasciate da noi giovani studenti e, guardando il nostro importante segno potrà dire “Oh ma che bell’albero”.