Buonasera San Carlo!
Il proverbio dice che: “Tutti i salmi finiscono in gloria!”. Tutte le preghiere nella loro parte finale hanno sempre un moto di lode e di glorificazione a Dio.
Questo ha fatto un po’ di problema ai discepoli e ai primi cristiani quando imparando la preghiera di Gesù, si trovavano a concludere con “liberaci dal male!” …e poi?
Già in epoca apostolica troviamo che fu aggiunta alla preghiera del Padre nostro una formula che noi oggi custodiamo all’interno dell’Eucarestia: “Tuo è il regno, tua è la potenza e la gloria nei secoli”. Ecco perché durante la celebrazione della santa Messa quando preghiamo con il Padre nostro noi non finiamo con la parola “Amen”. Mentre quando lo recitiamo durante il Rosario piuttosto che non in altri momenti, durante la Liturgia delle Ore, il Padre nostro si conclude con la parola “Amen”.
Amen che indica una professione di fede, una sorta di sigillo, di timbro per dire: “in tutto quello che ho detto, io ci credo, e lo affido a te, lo affido al tuo cuore di Padre”.
Ecco allora “Amen” sia il nostro grido ma anche la nostra professione di fede. Del resto, è quello che abbiamo fatto in questa Quaresima e in questo tempo Post Pasquale; la nostra professione di fede – il simbolo degli Apostoli – e la preghiera di Gesù siano sigillati veramente nella nostra piena adesione.
Si conclude così il commento al Padre nostro, mentre non si conclude il nostro appuntamento serale. Domani darò inoltre delle indicazioni su come sarebbe bello vivere il primo di maggio, l’inizio del mese dedicato alla Madonna, con la preghiera del Rosario. Il Buonasera San Carlo poi, durante il mese di maggio e finché durerà, sarà dedicato proprio alla preghiera del santo Rosario e alla figura di Maria santissima. Nel frattempo, augurandovi una buona serata, vi stringo al cuore del Padre nella preghiera, saldi nel suo amore, uniti nello Spirito.
Sempre vostro don Emanuele